Gli orologi del diavolo | con Beppe Fiorello da questa sera su Rai 1

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Questa sera su Rai 1  va in onda “Gli orologi del diavolo”, in quattro puntate. L’atteso ritorno di Beppe Fiorello è una produzione Picomedia, in collaborazione con Rai Fiction.

Il cast è composito e internazionale: oltre a Fiorello, nella serie Marco Merani, Claudia Pandolfi è Alessia, la donna che rimarrà al fianco di Marco anche nei momenti più difficili; Alvaro Cervantes è lo spietato rampollo di una potente famiglia di trafficanti di droga spagnoli; Aurelio VizcainoNicole GrimaudoFabrizio FerracaneMarco Leonardi e molti altri. Scritto da Salvatore Basile, Valerio D’Annunzio, Alessandro Angelini, Antonio Piazza e Fabio Grassadonia, è diretto da Alessandro Angelini, che racconta così il progetto, “Gli orologi del diavolo ha nel suo DNA almeno tre diversi generi: impegno civile, crime, sentimentale nel senso più vasto del termine, quello in cui gli affetti rappresentano il solo approdo sicuro in un’esistenza messa a soqquadro dagli eventi”. È una storia ispirata da quella realmente vissuta da Gianfranco Franciosi, da tutti conosciuto come Gianni, “infiltrato tra i narcos e tradito dallo stato”. Una vicenda che lui stesso ha raccontato in un libro, per l’appunto Gli orologi del diavolo, edito da Rizzoli. Una storia vera che si legge come un thriller, scritta con il giornalista Federico Ruffo, che per primo ha raccontato l’incredibile avventura di Gianni in un’inchiesta a Presadiretta, l’odissea di un uomo usato come esca e poi abbandonato dallo stato. Marco Merani, interpretato da Giuseppe Fiorello, è un motorista nautico bravissimo, ha un passato nelle gare off-shore e un presente da costruttore di barche alla foce del fiume Magra. Lo sanno tutti che è il migliore e lo sanno anche dei narcotrafficanti a cui farebbero comodo gommoni che corrono più delle motovedette dei carabinieri e della polizia. Marco mangia la foglia e chiede a Mario, suo amico poliziotto, come deve comportarsi. La polizia in verità sta seguendo questi narcotrafficanti da tempo senza grandi risultati così propone a Marco di collaborare con la giustizia per incastrare i boss di questo cartello spagnolo. “El mecanico”, suo malgrado, si ritrova a indossare i panni – senza esserlo – di un agente speciale sotto copertura che, costruendo e guidando barche dedite al traffico di droga, diventa punto di riferimento per il giovanissimo Aurelio, geniale e astuto boss dell’organizzazione il quale si affeziona a Marco come a un fratello.  Un legame pericoloso come l’abbraccio di un serpente. E così la vita di Merani si sdoppia: è costretto a dire bugie ai suoi affetti, ai suoi operai e a invischiarsi in una spirale di continui compromessi. Marco fa il possibile per spiare i narcotrafficanti e rivelare tutto alla polizia, ma quando durante un’operazione in mare fra Italia e Spagna qualcosa va storto, Marco viene arrestato dalle forze dell’ordine francesi e incarcerato. È certo che la polizia italiana chiarisca la sua posizione e attende fiducioso la liberazione, ma nessuno dall’Italia rivendica la sua copertura. Ora è sotto scacco, il meccanico sa che se parla o dichiara la sua vera identità è un uomo morto e gli rimane una sola scelta: affrontare con coraggio l’inferno delle galere francesi. Marco trascorre otto mesi in prigione, in condizioni durissime e quando torna in Italia la sua reputazione è distrutta, la sua vita familiare è a pezzi e si sente tradito da chi non l’ha tutelato. Alla sua porta, però, torna a bussare Aurelio. Ha ancora bisogno di lui, del suo fratello italiano, che ha tenuto la bocca chiusa dietro le sbarre e che merita un premio, un ultimo viaggio, un ultimo carico che sistemerà tutto e tutti per sempre. Ma anche la polizia gli chiede un ultimo aiuto, un ultimo sacrificio, poi riceverà tutto il sostegno per ricominciare a vivere. Cosa farà Marco? Il meccanico sa che per uscire da questa trappola potrà contare solo sulle sue forze.

 

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