Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar | questa sera su Italia 1

Standard

Questa sera su Italia 1 va in onda “Pirati dei Caraibi – La vendetta di Salazar”, per la regia di Joachim Rønning, Espen Sandberg con Johnny Depp, Javier Bardem, Brenton Thwaites, Kaya Scodelario, Kevin McNally. Per liberare Will dalla sua maledizione, il figlio Henry ha una sola possibilità: recuperare il Tridente di Poseidone. Per farlo ha bisogno del pirata Jack Sparrow e di Carina Smyth, una astronoma orfana, accusata di stregoneria. Ma per arrivare al Tridente dovranno trovare il modo di sfuggire al terribile capitano Salazar, detto El Matador del Mar, ridotto a un morto vivente in cerca di vendetta.C’era una volta un videogame di nome “The Secret of Monkey Island“: un’avventura intrisa di humour e di enigmi da risolvere, ambientata tra pirati strampalati e poco credibili, in cui si sono identificati i nerd di tutto il mondo. È anche a questo videogioco che si devono l’esistenza e il successo planetario di I pirati dei caraibi, saga costruita su un trio di star – Johnny Depp, Orlando Bloom, Keira Knightley – e divenuta poi appannaggio di un unico mattatore, il pirata ubriacone e sciupafemmine Jack SparrowIl proscenio è interamente di Sparrow e del suo nuovo arcinemico Salazar, terrore dei pirati passato a miglior (non-)vita nel Triangolo del Diavolo. Protagonista è una maledizione, anzi più di una, e una coppia di giovani, sempre più romanticamente attratti l’uno dall’altra. In sostanza il soggetto è il medesimo del capostipite della saga (con aggiunta di un sottotema di paternità misteriosa), di cui La vendetta di Salazar costituisce una sorta di remake. Il compito di unire generazioni differenti di attori e mescolare tempi comici ed esigenze action tocca alla presenza immutabile di Johnny Depp aka Jack Sparrow. Talmente immutabile e impervio all’invecchiamento, da ricorrere in maniera massiccia alla computer graphics quando il make-up non è più sufficiente. Durante un flashback sul giovane Sparrow, dove un tempo si sarebbe ricorsi a degli escamotage o a un altro attore, il volto del giovane Depp viene ricostruito al computer, in una mimesi inquietante.Forse la più lunga sequenza di ricostruzione digitale del volto di un attore vista sin qui, secondo un’abitudine invalsa sempre più nell’uso dopo gli esempi (anche postumi) di Fast and Furious 7 e Star Wars: Rogue One. In questo abuso di CGI vive forse una metafora di ciò che oggi rappresenta il rapporto tra blockbuster e pubblico: finché quest’ultimo sembra accontentarsi delle medesime storie, anzi richiederle con feticistico culto della singola sequenza, ecco che queste vengono riproposte sotto forma di remake. Ma se prima erano le storie ad essere clonate ora lo sono anche i volti, artificialmente preservati. Il ragionamento dal punto di vista del business è chiaro – risparmiando con il “riuso” e investendo su qualcosa di certo, minimizzando il rischio – ma sta a noi (forse) opporsi e pretendere di più. Al netto di rami di sceneggiatura atrofizzati o scarsamente sviluppati e di alcuni dubbi morali (quando l’atteggiamento lubrico di Sparrow verso ragazze sempre più giovani comincerà ad apparire sconveniente?), infatti, La vendetta di Salazar funziona, complice un valido villain (Javier Bardem) sorretto da notevoli effetti speciali. Ma la sensazione di essere considerati alla stregua di automi poco esigenti è difficile da allontanare e aleggia fino all’immancabile (e immancabilmente superfluo) controfinale dopo i titoli di coda. Cameo di Paul McCartney nei panni dello zio pirata di Jack Sparrow.

Commenti

Commenti