Tarzan 2013 | questa sera su Italia 1

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Questa sera su Italia 1 va in onda “Tarzan 2013”, per la regia di Reinhard Klooss, Holger Tappe con Kellan Lutz, Spencer Locke, Anton Zetterholm, Les Bubb, Mark Deklin, Jaime Ray Newman. In Italia al Box Office Tarzan ha incassato nelle prime 2 settimane di programmazione 1,1 milioni di euro e 602 mila euro nel primo weekend.

Alla ricerca di un misterioso meteorite dai poteri inenarrabili, forse precipitato nel mezzo della giungla secoli fa, la famiglia Greystoke si trasferisce in loco e mentre il patriarca instancabilmente cerca, mamma e figlio J.J. prendono confidenza con la giungla. La scoperta del meteorite arriverà nel momento meno indicato e con la più imprevedibile delle conseguenze che lascerà J.J., autonominatosi Tarzan, in mezzo ai gorilla che lo cresceranno come un figlio. Anni dopo una nuova spedizione tornerà in quei luoghi per trovare il meteorite maledetto, con più energia, più mezzi, più determinazione e con Jane, l’unica che pare capace di entrare in contatto con Tarzan invece di temerlo.Dopo diversi esperimenti l’animazione tedesca tenta il grande salto e lo fa usando il nome altisonante di Tarzan (in virtù della recente fine dei diritti di sfruttamento che la Disney aveva acquistato per il suo film omonimo) e sfruttando la tecnica del motion capture, con la quale è possibile animare un personaggio disegnato in computer grafica catturando i veri movimenti e le vere espressioni di veri attori che recitano in un teatro di posa. È da subito chiaro che il binomio Tarzan-motion capture non è casuale: l’uomo scimmia è infatti raccontato con grande attenzione ai movimenti e a ciò che fa di lui un uomo e ciò che fa di lui una scimmia. A volte curvo, altre eretto, spesso aggrottato, altre volte dotato di espressioni sorprendentemente umane, il Tarzan di Reinhard Klooss ha davvero poco a che vedere, se non i presupposti di base e il look, con quello di Borroughs, ma di certo ha le movenze più intriganti di tutti i suoi omologhi visti in precedenza.Non è questione di potenza di calcolo dei computer (i cartoni in CG si fanno da più di 20 anni), quanto di capacità di individuare cosa nei movimenti sia la parte indispensabile, il dettaglio in grado di umanizzare la figura e cosa invece lo renda implausibile. Tarzan 3D non ci riesce e benché desideri avere dei tratti moderni e una profondità di linguaggio in grado di colpire gli adulti (è forte ed evidente l’accenno ad una tensione sessuale tra l’uomo scimmia e Jane) lo stesso non è mai nulla più di epidermico divertimento.

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