“Alla faccia vostra”, in scena al Teatro Quirino

Standard

Una commedia francese ha quella gradevolezza che va supportata da una buona messa in scena e da attori capaci di rendere al meglio l’ironica eleganza dei nostri cugini. In “Alla faccia vostra” di Pierre Chesnot, in scena in questi giorni al Teatro Quirino, l’operazione è riuscita alla perfezione. Si ride, ma la risata è provocata dalle situazioni paradossali che l’occasione genera. In questo caso è il protagonista, Stefano Bosco, che già al primo quadro è scomparso per un colpo al cuore, a muovere ad opportunismo ai massimi livelli i membri della famiglia. Lo scrittore defunto lascia in eredità ipocrisia e male intenzioni in una moglie più giovane che vuole solo il lusso e i divertimenti facili (un amante che paga profumatamente), un genero che tenta di salvare la sua situazione di bancarotta con l’eredità postuma del suocero. Una figlia di primo letto che cade dalle nuvole su tutte le cose della vita e vive in un limbo tutto suo. L’unica persona vera e generosa nei confronti del suo padrone è la governante, che avrà una sorpresa inaspettata nel finale. Quello che sorprende è la perfezione dell’insieme. la recitazione decolla proprio perché gli attori collaborano in egual misura alla riuscita della rappresentazione. Perfetto nella parte e assolutamente privo di sbavature recitative Gianfranco Jannuzzo, qui in una parte di uomo truffaldino che non si fa scrupoli di salvare il salvabile, per poi alla fine pentirsi della poco etica morale dell’essere umano che lo riguarda appieno. Debora Caprioglio è in parte per il ruolo di una moglie molto più giovane del marito, scapestrata, con un background piccolo borghese, leggera e evanescente, ma capace di risolvere le situazioni più complesse con l’arguzia e la avvenenza femminile, bravissima e sorprendente al suo apparire sulla scena. Paola Lavini nel ruolo della moglie/bambina, è esilarante e mostra vicino all’istrionico Jannuzzo una buona combinazione scenica che li rende perfettamente in sintonia in quadri convincenti. Roberto D’Alessandro nel ruolo del banchiere è un generoso attore che veste alla perfezione il suo ruolo, mettendoci del suo in ogni momento recitativo, soprattutto nei siparietti con la moglie procace dello scrittore. Antonella Piccolo è una ineguagliabile governante. Antonio Rampino e Antonio Fulfaro completano il gruppo di attori che sono la macchina perfetta di questa pièce. La traduzione, l’adattamento e la regia di Patrick Rossi Gastaldi ne fanno un gioiellino di commedia da non perdere. Si replica fino al 25 marzo.

Commenti

Commenti