Manuel Agnelli, giudice di “X Factor” ha sangue di “Belle Arti” nelle vene, perché sua madre Mirella ha esercitato l’Accademia. “Lei era una pittrice di talento, poi però scelse di fare la maestra.” Il padre di Manuel era Presidente dell’Associazione Commercio e Turismo di Abbiategrasso. “Quando avevo 5 anni – dichiara Agnelli – lui mi portava con sé a Roma ai convegni. Ricordo tante riunioni fatte a casa nostra, mi mettevo in un angolino e ascoltavo in silenzio.” A dieci Manuel, quando i suoi compagni di scuola si scambiavano le figurine, lui parlava di politica con Mauro, il suo compagno di banco. “Mio padre era un democristiano anarcoide e ne sapeva molto più di me.” Manuel quando rapirono Aldo Moro aveva 12 anni.
“Ci sembrava impossibile e destabilizzante che il Presidente della Dc non fosse stato al sicuro. In quel periodo non si respirava un bel clima e pensavo che non sarei mai stato felice.” Dopo tanti anni a suonare il pianoforte senza troppo profitto, Manuel diventa una rivelazione all’Istituto Agrario “G. Bonfantini” di Novara. “Iscrivermi lì è stata la cosa più buona che avessi fatto, mi ero innamorato di una ragazza che lo frequentava. Non mi ero fidanzato con lei, ero innamorato non corrisposto. In quel periodo devo ai miei compagni la sincerità creativa che ho acquisito. Erano tutti dei proletari che ascoltavano punk e mi hanno sconvolto la vita.” Fatto sta che Manuel Agnelli è il giudice rivelazione di “X Factor 2016” con le sue dichiarazioni che non lasciano margini di speranza ha fatto storia. Nei suoi toni asciutti non c’è traccia di cattiveria, ma afferma cose abbastanza taglienti per spingere i concorrenti a crescere artisticamente. Certo è che il suo stile di vestire, stivali d’ordinanza, giacca beige e camicia nera fa tendenza. Il cinquantenne sa come far presa sul pubblico a casa e mettere in difficoltà i concorrenti per renderli più adatti al palcoscenico della vita.
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