Milena Vukotic da Enrica di “Un Medico in famiglia” a “Regina Madre” al Teatro dell’Angelo

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Oramai Milena Vukotic è una veterana del “Medico in famiglia”, accanto all’intramontabile Nonno Libero. Lei Enrica, alias Vukotic, ha sempre calcato il cinema e la tv con caratterizzazioni memorabili come quello di Pina, la moglie di “Fantozzi”. Dal 20 al 30 ottobre sarà in scena al Teatro dell’Angelo con “Regina Madre” di Manlio Santanelli. Un testo che è stato recensito anche da Eugène Ionesco 30 anni fa alla sua uscita sulla scena. Le tematiche sono quelle del rapporto tra madre e figlio. Milena Vukotic in questo viaggio teatrale è accompagnata da Antonello Avallone, che interpreta un grigio quarantenne che è affranto da un matrimonio finito e da un’attività giornalistica che non gli dà oneri e onori che vorrebbe. Regina, impersonata dalla Vukotic è una matriarca, seppur affetta da ogni specie di infermità, non rinuncia ad affermare la sua dittatoriale presenza nella vita del figlio.reginamadre-antonello-avallone-milena-vukotic-teatro-dellangelo

La commedia è tra il tragico e il grottesco. Il figlio torna nella casa materna e ne subisce la dipendenza psicologica e così tra i due si instaura un duello dialettico che porta a ricatti, ritorsioni, menzogne ed altro. I costumi sono di Red Bodò che porta ad evidenziare sulla scena un realismo allucinato, frutto delle menti dei due protagonisti. Una ricerca continua tra i due caratteri, ma anche un distanziarsi l’uno dall’altro perché scomodi e inopportuni al loro vivere.

Il figlio alla fine soccomberà, ma non sarà molto facile distinguere chi vince e chi perde la partita dei sentimenti. La regia è di Antonello Avallone. Una pièce quella di Manlio Santanelli, apprezzata in tutto il mondo e che diventa uno dei testi più rappresentati per il tema e per la grottesca rivisitazione che se ne può fare. Non dimentichiamo che Milena Vukotic è una attrice di teatro a tutto tondo e che il cinema e la televisione sono state per l’attrice un modo per diversificare il suo estro d’artista.

 

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