Ieri alla Festa del cinema di Roma è arrivato Viggo Mortensen, l’antidivo per eccellenza, l’attore che parla e comprende bene l’italiano, ma che per paura di sbagliare interloquisce in conferenza stampa esclusivamente in inglese ed è interprete di “Captain Fantastic”, il racconto di una famiglia che vive in montagna e che a causa di un lutto dovrà rivedere tutta la sua vita e le convinzioni. Matt Ross ha scritto e diretto “Captain Fantastic”, prendendo spunto dal suo vissuto, avendo vissuto con la sua famiglia negli anni ottanta in una comunità isolata, ma il film parla di un padre e dei principi che il capo famiglia ha verso i suoi figli.

Viggo Mortensen ha affermato che è uno dei più bei copioni che abbia mai letto e all’inizio lui pensava che si trattasse di un personaggio dei fumetti. “Ho sentito questo personaggio come diverso dal solito e questo modello di famiglia mi ha fatto sentire un po’ pigro. Mi è piaciuto molto il fatto che il mio carattere costringesse tutti i membri della famiglia a cambiare, perché la morale è che non si può vivere sempre come prima”.

Mortensen non è un attore che bada al budget, lui vuole fare parte di storie che vorrebbe andare a vedere al cinema. Parlando del suo ruolo di padre, l’attore afferma: “Come padre ed essere umano voglio essere onesto, è vero che a volte dico qualche bugia per non fare del male agli altri, ma fa parte del gioco per proteggere i più piccoli. La famiglia deve essere basata sull’onestà e sulla sincerità. Il vantaggio che ho avuto per entrare nel personaggio è stato quello di aver avuto un’educazione tradizionale, con un padre che lavorava molto e che vedevo poco e che ci ha insegnato il rapporto con la natura.” Inoltre Mortensen ama i personaggi contraddittori, perché si avvicinano al mondo in cui viviamo e adora i film che sorprendono. “Il mio personaggio è per una libertà di opinione, anche se in un certo momento comincia a comportarsi come un dittatore, quando vede che i suoi figli vogliono andarsene e lui non vuole.

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