Al Teatro della Cometa: "Vicini di stalla"

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Di Paola Aspri

Il Natale visto attraverso gli occhi dei campani che portano in scena la tradizione a modo loro con picchi di geniale intuizione. In “Vicini di stalla”, scritto da Antonio Grosso insieme a Francesco Stella, la storia della natività prende un percorso diverso dal solito, quasi una favola moderna vista in chiave ironica e divertente, senza tralasciare quei momenti tipici che rimangono un punto di riferimento per tutti gli esseri umani. Antonio Grosso e Ciro Scalera interpretano magistralmente due pastori nomadi arrivati per caso in un villaggio sconosciuto del Medio oriente e lì in una stalla, affittata da un rabbino, vivono i momenti salienti della notte più famosa di tutti i tempi.  I pastori danno asilo ad una famiglia che diventa il motivo saliente della vicenda. vicini-di-stallaGiuseppe, Maria e l’eletto bambino, sono visti come personaggi ingombranti all’inizio da uno dei due pastori che è il carattere più zotico e affarista dei personaggi, capace di arrivare ad uccidere pur di raggiungere un benessere materiale. Ma tutto può cambiare in una notte che fa diventare migliore anche il più cattivo degli uomini, un gesto nefasto può essere evitato quando ci si trova al cospetto di qualcosa di trascendentale che tradisce l’avidità e l’insensibilità degli uomini. Così accade che un pastore si ravveda e diventi un essere migliore di quello che era e che anche gli altri prendano una strada diversa da quella che si erano prefissi. A Natale si diventa tutti più buoni, ma la fiaba di Antonio Grosso può diventare realtà se si pensa al bene comune e la pièce diventa uno spunto di riflessione diverso che porta valore aggiunto ad una compagnia bravissima e assolutamente in sintonia con la veridicità della tradizione e la fantasia degli umani, portati a sognare quando si vogliono migliorare.

Una menzione particolare merita Ciro Scalera che con la sua straripante recitazione riesce a dare inventiva e bonaria esternazione al suo ruolo. Un testo ben scritto, diretto adeguatamente da Ninni Bruschetta. Si replica al Teatro della Cometa fino al 10 gennaio.