Al Teatro Sala Umberto: “A letto dopo Carosello”

Standard

 

di Paola Aspri

Uno spettacolo che ripercorre i mitici anni “70”, quando si viveva di pochi, ma incisivi programmi televisivi che lasciano il segno nella nostra vivace e fantasiosa mente di fanciulli. “A letto dopo Carosello”, in scena in questi giorni al Teatro Sala Umberto, è una fantasiosa e veritiera narrazione di ciò che eravamo tra la pubblicità, i varietà e le mitiche star di quei tempi, evocato da una spumeggiante e inesauribile Michela Andreozzi, una cantastorie meravigliosa per far sognare e partecipare il pubblico. Il suo spingersi oltre il racconto scenico la porta ad esplorare anche la sua natura di donna che era bambina negli anni in cui le mamme impartivano autorevolmente il loro ruolo di governatrici della casa e della famiglia e,  il sabato sera con l’uomo di casa e i figli si davano appuntamento davanti al piccolo schermo, gioendo di un varietà che arrivava a raggiungere bacini di spettatori che oggi sarebbero impensabili data l’offerta televisiva. Un mondo che ritorna come una favola nel fluire divertente di un testo rivedibile in ogni appuntamento plateale. Un work in progress che con Michela Andreozzi diventa l’arma vincente di una rappresentazione particolarmente attraente, dove gli ospiti fanno la differenza (sono saliti sul palco Giancarlo Magalli, Claudia Gerini, Valerio Scanu, Lady Vettes, etc ) e portano con un contributo di quegli anni, un giusto tributo alla gaiezza degli italiani, immersi nel ricco bottino di idee ed emozioni di quando erano bambini e il colore aveva appena fatto la sua apparizione su un televisore che mostrava il mondo con le sue variabili cromatiche.

La Andreozzi versa un fiume di parole, non tralasciando niente e ritroviamo così le beniamine di quel tempo, la mitica Raffa e Mina, la coppia indimenticabile di “Milleluci”, ma anche le abitudini golose dello stivale, la caramella che va oltre i tempi, la Rossana per tutte le stagioni. Una dolcezza che viene data in premio ogni qual volta in sala si indovina il titolo di una pubblicità di quegli anni. Quello che sbalordisce è come il pubblico si ricordi le marche dei prodotti di cui sente solo lo spot audio, come sia informato di un periodo che ha lasciato il segno e al confronto dell’oggi vince alla grande, mostrando la spensieratezza degli italiani e la qualità delle trasmissioni, delle cantanti, attrici e artiste che si sono avvicendate su un piccolo televisore che diventa lo specchio dell’universo per il bel Paese. Ad accompagnare Michela Andreozzi il maestro Michele Greggia e Piji e Bateaumanouche. La regia è di Paola Tiziana Cruciani con la supervisione artistica di Massimiliano Vado. Da vedere. Si replica fino al 22 maggio.