La storia di Marco Carrera, il “colibrì”, è un’odissea emotiva che attraversa decenni, un intreccio di destini e sentimenti che si snoda tra Firenze, Roma e la costa toscana. Marco, fin da giovane, si distingue per la sua capacità di resistere alle tempeste della vita, di rimanere sospeso nel mezzo delle avversità, proprio come l’uccello che gli dà il soprannome.

La sua infanzia è segnata dalla perdita prematura della sorella Irene, un evento traumatico che lo segnerà per sempre. Durante l’adolescenza, incontra Luisa Lattes, una donna enigmatica e affascinante, con cui vivrà un amore intenso e tormentato. Il loro rapporto sarà un susseguirsi di incontri e separazioni, un legame indissolubile che resisterà al tempo e alla distanza.

Marco costruisce la sua vita accanto a Marina, una donna forte e indipendente, con cui avrà una figlia, Adele. Il loro matrimonio sarà un equilibrio precario tra amore e incomprensioni, un rapporto complesso e sfaccettato. Marco dovrà affrontare anche la malattia della moglie e la crescita della figlia Adele.

La vita di Marco è costellata di incontri significativi, come quello con lo psicoanalista Carradori, che lo aiuterà a fare i conti con il suo passato e a trovare un senso al suo presente. Marco dovrà anche fare i conti con il suicidio del padre.

Il suo percorso è un continuo tentativo di trovare un equilibrio tra la felicità e il dolore, tra la leggerezza e la gravità dell’esistenza. Marco è un uomo che ha imparato a convivere con le perdite e le delusioni, ma che non ha mai smesso di cercare la bellezza e la gioia nelle piccole cose. La sua storia è un inno alla resilienza, alla capacità di rimanere sospesi nel mezzo delle tempeste, proprio come un colibrì.