Bohemian Raphsody | questa sera su Rai 2

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Questa sera su Rai 2 va in onda il film “Bohemian Raphsody”, per la regia di Bryan Singer con Rami Malek, Lucy Boynton, Gwilym Lee, Ben Hardy, Joseph Mazzello, Aidan Gillen. Il film ha ottenuto 5 candidature e vinto 4 Premi Oscar, 1 candidatura a David di Donatello, 1 candidatura a Golden Globes, 6 candidature e vinto 2 BAFTA, 3 candidature a Critics Choice Award, 2 candidature e vinto un premio ai SAG Awards, 1 candidatura a CDG Awards, 1 candidatura a Producers Guild

In Italia al Box Office Bohemian Rhapsody ha incassato 29,1 milioni di euro. Da qualche parte nelle suburb londinesi, Freddie Mercury è ancora Farrokh Bulsara e vive con i genitori in attesa che il suo destino diventi eccezionale. Perché Farrokh lo sa che è fatto per la gloria. Contrastato dal padre, che lo vorrebbe allineato alla tradizione e alle origini parsi, vive soprattutto per la musica che scrive nelle pause lavorative. Dopo aver convinto Brian May (chitarrista) e Roger Taylor (batterista) a ingaggiarlo con la sua verve e la sua capacità vocale, l’avventura comincia. Insieme a John Deacon (bassista) diventano i Queen e infilano la gloria malgrado (e per) le intemperanze e le erranze del loro leader: l’ultimo dio del rock and roll. Un genere che segue uno schema obbligato: l’infanzia modesta, il trauma fondante, l’ascensione con prezzo annesso da pagare quasi sempre con una tossicodipendenza, la caduta, la redenzione a cui segue qualche volta la malattia e la morte. Insomma visto uno, visti tutti. Ma a questo giro di basso ‘immortale’ era lecito aspettarsi di più. Invece in Bohemian Rhapsody, proprio come in Ray o in Quando l’amore brucia l’anima – Walk the Line, l’originalità non è in gioco. Quello che conta è la ricostruzione pedissequa e la performance emulativa degli attori.Dal premio assegnato a Jamie Foxx poi (Ray), il biopic è diventato un ‘apriti sesamo’ per gli Oscar. La somiglianza somatica e il mimetismo dei gesti cruciali. Lo sa bene Rami Malek assoldato per una missione praticamente impossibile: reincarnare l’assoluto, quel mostro di carisma e virtuosità che era Freddie Mercury. Pianista, chitarrista, compositore, tenore lirico, designer, atleta, artista capace di tutti i record (di vendita), praticamente uomo-orchestra in grado di creare e di crearsi. Un demiurgo che in scena non temeva rivali, che mordeva la vita, aveva la follia dei grandi e volava alto, lontano.

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