Mio fratello rincorre i dinosauri | questa sera su Rai 1

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Questa sera su Rai 1 va in onda “Mio fratello rincorre i dinosauri”, per la regia di Stefano Cipani con Alessandro Gassmann, Isabella Ragonese, Rossy De Palma, Francesco Gheghi, Lorenzo SistoArianna Becheroni.

Il film ha ottenuto 1 candidatura ai Nastri d’Argento, 2 candidature e vinto un premio ai David di Donatello, In Italia al Box Office Mio fratello rincorre i dinosauri ha incassato 2,6 milioni di euro. Per il piccolo Jack la famiglia è croce e delizia: delizia perché è composta da due genitori spiritosi e democratici, croce perché le sorelle lo tiranneggiano, asserendo la loro “superiorità femminile”. Dunque la notizia dell’arrivo di un fratellino è accolta da Jack come un trionfo personale, tantopiù che quel fratellino, Giò, si rivela davvero speciale, cioè dotato del superpotere di “dar vita alle cose”. Ma Giò è anche affetto dalla sindrome di Down: e quando Jack raggiunge la (di per sé problematica) età di 14 anni il fratellino diventa una presenza ingombrante nonché, per dirla tutta, potenzialmente imbarazzante. E siccome a raccontare la storia da un punto di vista totalmente soggettivo è la voce di Jack, Mio fratello rincorre i dinosauri è un racconto di formazione adolescenziale incentrato sul disagio e la vergogna che ogni teenager prova nei confronti della propria esistenza, a maggior ragione se “ostacolata” dalla diversità. Basato sull’omonimo romanzo autobiografico di Giacomo Mazzariol, il film conserva la freschezza e l’ironia del testo originale ispirandosi al cinema indipendente americano.

La pietra di paragone immediata è Wonder, sia per via della fonte letteraria iniziale, sia perché la sceneggiatura di Fabio Bonifacci contiene una misura di piacioneria pensata per il grande pubblico simile a quella del campione di box office statunitense. Ma l’accessibilità è un criterio importante nell’affrontare un argomento sensibile come la disabilità, ed è ancora più importante che il cinema italiano cominci a rivolgersi al pubblico dei giovanissimi, finora per lo più ignorato o raccontato con condiscendenza “adulta”.

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