Benvenuti a casa mia | questa sera su Rai 3

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Questa sera su Rai 3 va in onda “Benvenuti a casa mia”, per la regia di Philippe de Chauveron con Christian Clavier, Ary Abittan, Elsa Zylberstein, Cyril Lecomte, Nanou Garcia

In Italia al Box Office Benvenuti a casa mia ha incassato  183 mila euro. Jean-Etienne Fougerole, intellettuale engagé, promuove in televisione il suo ultimo libro (“A braccia aperte“). Incalzato dalla provocazione del suo rivale, un giovane candidato (e scrittore) di destra che lo invita ad accogliere a casa una famiglia Rom, annuncia pubblicamente indirizzo e disponibilità, sperando che nessuno lo prenda davvero sul serio. Ma Babik e prole, riuniti intorno al televisore, raccolgono l’invito e battono cassa al cancello. Insediatisi con la roulotte nel giardino dei Fougerole, provano a integrarsi con risultati maldestri e una resilienza irriducibile come il pregiudizio. Dopo i neri, gli ebrei, gli arabi e gli asiatici (Non sposate le mie figlie), i Rom sono il nuovo bersaglio di Philippe de Chauveron. Ma non sono soli. A far loro compagnia, su un tappeto di cimbali e violini, c’è una sinistra intellettuale e bobo piena di ‘buoni sentimenti’ e irresistibilmente attratta dalle ville di lusso e le camicie di Dior

Ladri, misogini, mangiatori di ricci e di talpe, bevitori di cherosene con la barba incolta e i denti di metallo, i Rom che sbarcano e sbracano sul giardino di una bella casa di Marnes-la-Coquette servono soprattutto a smascherare le certezze e a rivelare i vizi della sinistra francese, oggetto esplicito del risentimento dell’autore. Ogni battuta dei coniugi Fougerole, ogni replica, servita agli avversari politici o agli ospiti in giardino, non è che un accumulo di cliché triti su una gauche borghese, benpensante e incapace di ammettere in fondo di essere altrettanto razzista. Un cut, un piano seguente, un contro campo arrivano puntuali a punire la loro coscienza sociale, dimostrando alla fine che la sinistra ha torto (i Rom sono dei vampiri che non si limitano certo alla soglia di casa) e l’estrema a destra ha ragione (non siamo più a casa nostra).

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