Ben Hur 2016 | questa sera su Rai 4

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Questa sera su Rai 4 va in onda “Ben Hur 2016”, per la regia di Timur Bekmambetov. con Jack Huston, Toby Kebbell, Morgan Freeman, Rodrigo Santoro, Nazanin Boniadi

In Italia al Box Office Ben-Hur ha incassato 837 mila euro. Nella provincia di Giudea, sotto il governo dell’imperatore Tiberio, il principe Giuda Ben-Hur cerca di mantenere la propria autonomia da Roma dissociandosi al contempo dai turbolenti ribelli Zeloti. Quando il fratello adottivo Messala, romano anziché giudeo, torna a Gerusalemme dalla famiglia che lo ospitò, chiede a Giuda un aiuto nel fermare gli attentatori alla vita del governatore Ponzio Pilato. Ma per una sfortunata coincidenza Ben-Hur viene accusato di cospirazione e Messala non farà nulla per salvarlo: la famiglia del principe è condannata a morte e Ben-Hur viene spedito in una galea a remare in catene, al ritmo dei tamburi dei suoi aguzzini. Solo il desiderio di vendetta alimenta la sua voglia di vivere.Nel 2016 l’eredità di Ben-Hur è il risultato di diverse ricontestualizzazioni. L’impeto retorico del messaggio religioso del testo originario di Lew Wallace non è più attuale, come difficilmente lo è l’idea di kolossal hollywoodiano classico nell’era dei blockbuster Marvel e DC. Il ricordo delle imprese di Giuda Ben-Hur pareva consegnato per sempre alle memorie degli Oscar, con l’ineguagliabile record di 12 statuette vinte, e a quelle della storia del cinema e della sua evoluzione tecnologica, segnate in maniera indelebile dalla spettacolare sequenza della corsa delle bighe. Nel 1959 realizzare concretamente la sfida mortale tra Ben-Hur e Messala significò non solo l’impiego di mezzi ingenti e tecnologicamente all’avanguardia, ma la mobilitazione di un autentico esercito di maestranze: fu lì che Hollywood misurò la propria potenza.L’eredità di quel momento culminante del cinema d’azione è stata raccolta da altri contesti, dagli inseguimenti tra tir nel deserto australiano dei diversi Mad Max alla corsa tra sgusci di Star Wars Episodio I: La minaccia fantasma. Il canone cinematografico, in sostanza, è rimasto vivo senza il ricorso al remake letterale. Almeno fino al 2016, in cui Timur Bekmambetov accetta la sfida con il mastodonte di William Wyler e riscrive nuovamente la storia di Giuda Ben-Hur. Puntando senza mezzi termini al lato action, anzi aggredendolo fin da subito. L’inizio è infatti in medias res, con Giuda e Messala pronti a frustare i loro destrieri, prima che abbiano inizio il flashback e il racconto delle origini di Ben-Hur. Una necessità impellente di sfidare il mito hollywoodiano, che si avverte tanto nella frettolosa sceneggiatura che nella regia marziale e impersonale del cineasta kazako, che nel tratteggio psicologico dei personaggi dimostra lo stesso entusiasmo espresso Ben-Hur in catene, quando fa andare i remi a ritmo di tamburo. Il lungo flashback iniziale assomiglia così a una soap opera costellata di prevedibili micro-climax, in cui la parziale riscrittura dell’intreccio – Messala ora è un fratello adottivo di Ben-Hur che abbandona il tetto, il principe ospita uno degli Zeloti che attenta alla vita di Pilato, lo sceicco Ilderim diviene uno dei personaggi principali e motore del riscatto di Ben-Hur, ecc. – non fa che peggiorare la situazione in termini di credibilità e di interesse generale.

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