La vita è bella | di e con Roberto Benigni questa sera su Canale 5

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Questa sera su Canale 5 va in onda “La vita è bella”, per la regia di Roberto Benigni con Horst Buchholz, Roberto Benigni, Giustino Durano, Nicoletta Braschi, Giuliana LojodiceIl film ha ottenuto 7 candidature e vinto 3 Premi Oscar, Il film è stato premiato al Festival di Cannes, ha vinto 5 Nastri d’Argento, Al Box Office Usa La vita è bella ha incassato 57,2 milioni di dollari . Guido Orefice, ebreo romantico nell’Italia di Mussolini, raggiunge ‘senza freni’ Arezzo. Assunto come cameriere al Grand Hotel sposa Dora, la principessa precipitata dal cielo e promessa a un grigio funzionario di regime. Dal loro amore, più forte delle discriminazioni e della propaganda antisemita, nasce Giosuè. Cinque anni dopo la situazione precipita e Guido e Giosuè vengono deportati. Condannati all’inferno, Guido oppone instancabilmente la forza del sogno all’incubo troppo reale dei campi di concentramento. Giorno dopo giorno convince il figlio che quello a cui assiste è soltanto un immenso gioco di ruoli in fondo al quale si vince un tank. Guido traveste l’orrore, lo adatta, lo dirotta perché il suo bambino non smetta mai di sognare.Guido ha un dono raro. È capace di ridisegnare la vita, di farla più bella con la forza dell’immaginazione. Guido è un mago, com’è permesso di esserlo solo nelle favole o in un film che si azzarda a sfidare le leggi del realismo. Come si comporterebbe allora questo funambolo allegro e generoso in faccia all’orrore indicibile dei campi nazisti? Un’esuberanza che lascia costantemente sbalorditi protagonisti e spettatori. Cameriere al Grand Hotel di Arezzo, Guido semina un trambusto sovversivo che confonde i burocrati fascisti che lo incrociano. Perché Guido il fascismo non lo combatte frontalmente, si accontenta di metterlo in ridicolo alla prima occasione e in ogni occasione, sostituendosi a un ispettore mandato da Roma per tenere una lezione sulla superiorità della razza o al fidanzato fascista della sua principessa. E infatti la sola idea fissa di Guido è Dora, la giovane istitutrice che cede sotto il suo charme e la sua poesia leggera. La sposa e cinque anni più tardi cammina con suo figlio sotto lo sguardo di un soldato tedesco e verso un treno coi vagoni di legno. Chiunque voglia sottrarsi al male non ha altra scelta, per Benigni, che recitare il folle.

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