Resident Evil – Afterlife | questa sera su Rai 4

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Questa sera va in onda su Rai 4Resident Evil – Afterlife”, per la regia di Paul W.S. Anderson con Milla Jovovich, Ali Larter, Kim Coates, Shawn Roberts, Sergio Peris-MenchetaLa bella Milla Jovovich di Il quinto elemento ritorna a vestire i panni di Alice, macchina da guerra geneticamente modificata dalla Umbrella Corporation che dopo aver acquisito incredibili abilità fisiche, ne viene privata dalla stessa malefica organizzazione, con suo grande sollievo e ringraziamento, bisogna sottolinearlo. Tornata umana a Tokyo, la ragazza si reca in Alaska, alla ricerca di una fantomatica Arcadia, che ospiterebbe dei sopravvissuti all’epidemia di zombies creati dal Virus T che si è praticamente estesa su tutto il mondo. Lì, raccatta l’amica Claire Redfield, che nel frattempo ha perso la memoria, e in sua compagnia, si spinge fino a un carcere di Los Angeles, all’interno del quale, con altri superstiti carichi di speranze e un particolare prigioniero, cercheranno di raggiungere la vera Arcadia: una grande nave-cargo.Si tratta del quarto (e pare non ultimo) episodio della saga cinematografica Resident Evil, basata sui videogiochi survival horror della Capcom, ma il primo a essere distribuito in 3D. La possibilità di realizzare un eventuale capitolo successivo a Resident Evil – Extinction venne in mente ai produttori già dal 2006, quando pensarono a Tokyo come nuova potenziale location per girare un quarto film sulla serie, che avrebbe mischiato alcuni elementi dei videogame “Resident Evil Code – Veronica” (2000) e “Resident Evil 5” (2009). Mente pensante e meccanica di tutto è Paul W.S. Anderson, marito della Jovovich, che ritorna a dirigerla dopo la prima pellicola, un eccezionale Resident Evil (2002), e dopo aver prodotto Resident Evil – Apocalypse (2004) e Resident EvilExtinction (2004).Il problema principale di questo film, oltre all’ovvietà della trama e dei characters (i personaggi) che hanno scritto chiaramente in fronte il loro destino, è che non basta sopravvivere in un inferno pieno di mostri fra incredibili, quanto impraticabili, scene d’azione e spaventi adrenalinici per renderlo un buon titolo. Ci sarebbe voluto molto più impegno, più sostanza, più grinta, più audacia e più originalità. Da un punto di vista tecnico, una tecnologia come il 3D, scelta ovviamente per attirare più spettatori al botteghino, poteva essere sfruttata infinitamente meglio e non limitarsi a poche suggestive scene d’azione rubate da Matrix(1999), contate (e scontate) nelle dita di una mano, che fra l’altro promettono, ma non mantengono.

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