Il peggior Natale della mia vita | questa sera su Canale 5

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Questa sera su Canale 5 va in onda “Il peggior Natale della mia vita”, per la regia di Alessandro Genovesi con Fabio De Luigi, Cristiana Capotondi, Antonio Catania, Andrea Mingardi, Diego Abatantuono. In Italia al Box Office Il peggior Natale della mia vita ha incassato nelle prime 5 settimane di programmazione 7,8 milioni di euro e 2,6 milioni di euro nel primo weekend. Paolo, incorreggibile pasticcione, è riuscito a sposare Margherita e adesso aspettano un bambino per Natale. Festività che contano di trascorrere in famiglia e in un castello blasonato alle pendici del Monte Rosa. Mentre Paolo si attarda lungo la strada, rallentato da una commissione e da uno slittamento, Margherita lo precede a destinazione con i genitori, Giorgio e Clara, e Alberto, superiore di Giorgio, scampato alla malattia e deciso a cedere le redini dell’azienda al leale e affidabile sottoposto. In attesa della promozione ufficiale, Giorgio chiede al genero, sopraggiunto con danno e ritardo, di non compromettere la sua carriera. Le raccomandazioni non saranno però sufficienti a contenere la sventatezza di Paolo, che guasterà il tacchino della Vigilia, fredderà suo malgrado una cocorita, annuncerà il decesso di un vivo, incendierà il castello dopo averlo allagato. Tra gravidanze, rivelazioni, promesse, dipartite, nascite, rinascite e poi suocere brille, mogli isteriche, camerieri indolenti, suoceri ostili, Paolo passerà davvero il peggior Natale della sua vita.
Il peggior Natale della mia vita prosegue il discorso iniziato un anno fa con una settimana peggiore e versione per il grande schermo di una sitcom inglese della BBC (The Worst Week of My Life). Se l’effetto saturazione è dietro l’angolo, divertimento e respiro arrivano dai comprimari Ale e Franz, necrofori di silenzi lunghi e battute secche, che inchiodano i personaggi al loro ruolo e definiscono con sofisticato humor l’ossessione del trapasso. Visagisti del caro estinto, Ale e Franz gettano una lunga ombra nera su un Natale che più bianco (e mamma) non si può.

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