Trascendence | con Jhonny Depp questa sera su Rai 4

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Questa sera su Rai 4Trascendence”, per la regia di Wally Pfister con Johnny Depp, Paul Bettany, Rebecca Hall, Kate Mara, Cillian Murphy, Clifton Collins Jr. Il dr. Will Caster è uno dei più brillanti studiosi nel campo dell’intelligenza artificiale, al momento al lavoro su PINN, un sistema altamente avanzato di computer con autocoscienza basato sul cervello di scimmie usate come cavie. Quando un attentato portato da una frangia terroristica che mira a bloccare lo sviluppo di simili tecnologie lo condanna a morte la moglie, anch’essa studiosa, decide di sottoporre la sua mente al medesimo procedimento operato sul cervello della scimmia e caricarla dentro PINN per vedere se la sua mente possa continuare a vivere usando i computer al posto della materia grigia. L’esperimento ha successo al di là di ogni aspettativa e la mente di Will Caster non solo vive, ma acquista rapidità e potenza di calcolo contaminandosi con i computer e avendo accesso ad internet arriva ovunque cominciando a pianificare la propria sopravvivenza e il proprio potenziamento. Solo il fronte terroristico anti-intelligenza artificiale sembra aver capito tutto quel che sta accadendo.
Nella visione che Wally Pfister trae dalla sceneggiatura di Jack Paglen la trascendenza è un altro termine per dire “singolarità”, ovvero quella teoria futurologica secondo la quale l’evoluzione dell’intelligenza umana fomentata da aiuti artificiali ad un certo punto supererà la nostra comprensione di essa giungendo ad un livello superiore.A partire da questo presupposto tra lo scientifico e il fantascientifico il direttore della fotografia, diventato noto per il suo lavoro accanto a Christopher Nolan, gira il suo primo film da regista mescolando tradizionale e innovativo. Scegliendo con buon occhio l’America dei deserti semidisabitati, punteggiati da minuscoli agglomerati di case basse che inquadrati dall’elicottero sembrano circuiti integrati, Pfister sembra ambire tanto ad un lato oscuro del film di Spike Jonze (non l’amore che tira fuori la parte migliore di noi ma quello che tira fuori la peggiore), quanto alle suggestioni della saga di Terminator, in cui il nulla quasi primitivo degli spazi americani è il set per un’apocalisse sempre da venire.Così il presupposto con il quale il film si apre, cioè quello di un mondo futuro privo di qualsiasi tecnologia, diventa non tanto un ritorno alla reale umanità dopo l’ubriacatura tecnologica ma lo spauracchio dei disastri che le fobie umane producono.

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