Dio esiste e vive a Bruxelles | questa sera su Rai 3

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Questa sera su Rai 3 va in onda “Dio esiste e vive a Bruxelles”, per la regia di Jaco Van Dormael con Pili Groyne, Benoît Poelvoorde, Catherine Deneuve, François Damiens, Yolande Moreau. Il film ha ottenuto 1 candidatura a David di Donatello, 1 candidatura a Golden Globes, 2 candidature e vinto un premio ai European Film Awards, 1 candidatura a Cesar e Il film è stato premiato a Biografilm Festival. In Italia al Box Office Dio esiste e vive a Bruxelles ha incassato nelle prime 7 settimane di programmazione 1,3 milioni di euro e 206 mila euro nel primo weekend.

Dio esiste e vive a Bruxelles ha una moglie timorosa e una figlia ribelle. Il figlio, più celebre di lui, è fuggito molti anni prima per conoscere gli uomini più da vicino, morire per loro e lasciare testimonianza e testamento ai suoi dodici apostoli. Egoista e bisbetico, Dio governa il mondo da un personal computer facendo letteralmente il bello e il cattivo tempo sugli uomini. Ostacolato da Ea, decisa a seguire le orme del fratello e a fuggire il ‘suo regno’, la bambina si ‘confronta’ con JC (Jesus Christ) ed evade dall’oblò della lavatrice. Espulsa dentro una lavanderia self-service infila la via del mondo, recluta sei apostoli e si prepara a combattere l’ira di Dio, a cui ha manomesso il computer e di cui ha denunciato il sadismo, spedendo agli uomini via sms la data del loro decesso.  Rispolverando la voce off (e infantile) di Toto le héros, il regista belga realizza una commedia surreale in cui riconosciamo comunque il suo sguardo singolare e visionario. Il problema col cinema di Van Dormael è che tutto quello che lo rende spettacolare e sorprendente, l’umorismo, l’oniricità, il lirismo, le sospensioni, le metafore, le incursioni nel fantastico, i folgoranti intermezzi, finisce quasi sempre per annullarne la profondità e la sostanza anche quando a reggere i destini del mondo (e del film) ci sono attori efficaci e imprevedibili come Benoît Poelvoorde e Yolande Moreau.

Diffusa di una saggezza popolare e naïf e stordita da effetti digitali, la nuova commedia di Van Dormael è un incrocio singolare tra Il favoloso mondo di Amélie e Una settimana da Dio, a cui si aggiunge una colonna sonora composta da ‘brani facili’ e più adatti ad accompagnare intervalli pubblicitari. Nondimeno, come tutti i film di Van DormaelLe Tout Nouveau Testament muove al riso e al pianto e ha gli strumenti emozionali per diventare oggetto di inesauribile passione, fosse solo per quel dio ‘umano troppo umano’ che osserva il mondo in cattività.

 

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