Il Cinepanettone di Neri Parenti, “Natale da Chef”, nelle sale con i luoghi comuni del cinema natalizio

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Neri Parenti come da consuetudine natalizia sforna il suo cinepanettone filmico e con “Natale da Chef” mette d’accordo gli spettatori festivi. È Massimo Boldi nei panni di un pessimo chef a dare il meglio di sé, anche se il cattivo gusto del genere filmico regna sovrano, tra battute e ripetitività di ogni genere. Ci sono così come da tradizione gli ingredienti giusti per far breccia sul pubblico disinformato e trash. Certo è che questi film fanno bene al botteghino dove l’annata fallimentare con questi panettoni farciti fa recuperare alla grande. Neri Parenti rimane così il maestro incontrastato del cinepanettone, dopo 35 anni di uscite puntuali natalizie. Il pubblico prende tutto lo stivale, mettendo tutti d’accordo sullo stile pecoreccio. Massimo Boldi è nei panni di Gualtiero Saporito, un pessimo chef che è però convinto della sua arte culinaria, ma non riesce a convincere gli avventori del ristorante in cui lavora insieme alla moglie. Lui si avvale di un aiuto cuoco che non sente i sapori (Biagio Izzo), un sommelier astemio (Dario Bandiera) e una pasticcera che esce dalle torte nuziali invece di prepararle (Rocio Munoz Morales). Gualtiero verrà ingaggiato dal losco proprietario di una ditta di catering in bancarotta, per ‘perdere’ la gara di appalto indetta per il pranzo del prossimo G7 a Trento. Da qui si innesca una rocambolesca sequenza di scambi di persona, ribaltamenti di ruoli, gag fisiche ed equivoci che si limita a riproporre stereotipi. C’è anche Milena Vukotic nel cast, dove interpreta una donna non più giovanissima che Dario Bandiera tenta di portare a letto, poi c’è Felice Becco, un tassista occhialuto e con tanto di denti finti, interpretato da Paolo Conticini, che per l’occasione è diventato brutto.

“Natale da Chef” trailer ufficiale HD

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