Alessandro Borghi, madrino della 74esima edizione del Festival di Venezia è l’homme fatal del Lido

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È la prima volta che a Venezia sbarca un “madrino” per omaggiare la 74esima edizione. Il “madrino” in questione è Alessandro Borghi, uno dei più talentuosi attori che abbiamo in circolazione. “Romano de roma”, Alessandro ha quel non so che, che può piacere sia alla donna altolocata che a quella del popolo. Un angelo biondo che può diventare feroce come nel ruolo di Numero 8 in “Suburra”, dove replica il suo ruolo sia al cinema che nella serie tv firmata Michele Placido e che verrà presentata proprio in questa edizione del Festival.

Vergine di segno zodiacale, preciso e meticoloso come non mai, preferisce più che essere madrino, padrino per tutta la vita, così afferma a chi gli fa osservare di essere un homme fatale. Lo sbarco dall’imbarcadero dell’Excelsior al Lido non è come le altre volte. Lui è semplicemente elegante, quasi trasandato nel suo look sportivo.

Ma in realtà è griffatissimo nella sua T-shirt di Gucci crema con la stampa di un’ape, indossa dei jeans con lavaggio tabacco macchiato e sneakers con la stampa di una tigre. Non tutti però amano Borghi e la stampa spesso e volentieri ci ricama sopra ai tipi spontanei e un po’ romaneschi, insomma discorsi di pancia più che d’intelletto.

Comunque sia Alessandro Borghi ha il pregio di aver fatto gavetta nel mondo del cinema e di essersi fatto strada grazie alla sua bravura attoriale. Nella vita è stato sorvegliante notturno in un palazzo sfitto a Rebibbia, stunt-man fino a interprete di tantissime fiction tv prima di essere chiamato da Sollima per Suburra e da Caligari per Non essere cattivo iniziando a farsi più che notare anche al cinema.

Alberto Barbera ha mischiato le carte scegliendo un madrino, ma ben venga questo cambiamento epocale che era stato già avviato al Festival di Cannes con Lambert Wilson come padrino. Alessandro Borghi sta girando in questi mesi ben quattro film tra cui Napoli velata di Ferzan Ozpetek e The Place di Paolo Genovese, mentre a breve sarà Remo e reciterà in protolatino nella fondazione di Roma in Primo Re di Matteo Rovere e poi interpreterà Stefano Cucchi,  il ragazzo morto nel 2009 durante la detenzione cautelare in Sulla mia pelle di Alessio Cremonini accanto a Jasmine Trinca sua compagna già nel recente Fortunata di Sergio Castellitto che ha preso parte al Festival di Cannes. Quindi come non rimanere affascinati dal protagonista della “nouvelle vague” moderna, bello, spontaneo e soprattutto molto ricercato.

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