51esima Edizione del Festival di Borgio Verezzi con dieci spettacoli sul potere in tutte le sue sfaccettature

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Comincia la stagione estiva e Borgio Verezzi come ogni anno mette in scena i suoi testi migliori, di cui otto in “prima nazionale”, un’anteprima e un evento all’interno delle grotte. La 51esima edizione del Festival Teatrale di Borgio Verezzi in corso dall’8 luglio al 24 agosto in 22 serate, propone il meglio della drammaturgia dalla commedia al dramma avendo come tema portante il “potere” in tutte le sue sfaccettature. Il Direttore Artistico, Stefano Delfino, che è in carica dal 2002 spiega che il Festival si propone di andare verso il futuro con rinnovamento e dedizione verso i classici e con uno sguardo alla drammaturgia straniera.

Si apre il Festival l’8 luglio con l’anteprima di “Le Bal” (L’Italia balla dal 1940 al 2001) di Jean-Claude Penchenat, per la regia di Giancarlo Fares. Uno spettacolo che è ispirato al film “Ballando, ballando” di Ettore Scola e ha come protagonisti quattordici attori – ballerini under 35 che narrano la danza e le canzoni di oltre mezzo secolo della nazione.

Seguirà dal 13 luglio al 15 luglio in prima nazionale “La vedova scaltra” di Carlo Goldoni, con Francesca Inaudi, Giuseppe Zeno, per la regia di Gianluca Guidi, prodotto da Gianluca Ramazzotti e che racconta il potere della seduzione, attraverso una giovane e ricca vedova veneziana che è corteggiata da quattro pretendenti.

Lunedì 17 luglio sempre in anteprima nazionale va in scena “Che cosa hai fatto quando eravamo al buio?” di Claude Magnier con Miriam Mesturino, per la regia di Giorgio Caprile. Una commedia da cui nel 1968 è stato tratto il film con Doris Day. Una commedia degli equivoci che porta inaspettate conseguenze in una coppia dove la moglie è sempre più trascurata da un marito assorbito dal lavoro.

Dal 20 luglio al 22 luglio in anteprima nazionale va in cartellone “Un borghese piccolo piccolo” di Vincenzo Cerami con Massimo Dapporto, per la regia di Fabrizio Coniglio. Quarant’anni dopo il celeberrimo film di Mario Monicelli con Alberto Sordi, il romanzo va in scena in teatro.

Dal 27 luglio al 30 luglio Lorella Cuccarini e Giampiero Ingrassia tornano insieme per la commedia scritta e diretta da Gabriele PignottaNon mi hai più detto ti amo”. All’interno di una famiglia ci sono dei cambiamenti traumatici che la portano a fare i conti con la sopravvivenza.

Dal 2 agosto al 4 agosto in prima nazionale “Queste pazze donne” di Gabriel Barylli con Paola Quattrini, Vanessa Gravina ed Emanuela Grimalda, per la regia di Stefano Artissunch. Tre donne fanno i conti con le loro vite affettive differenti, un universo che assomiglia a quello almodovariano per il modo colorito di ritrattare le nevrosi femminili.

Domenica 6 agosto sempre in prima nazionale va in scena “Vivo in una giungla, dormo sulle spine” di Laura Sicignano e Shahzeb Iqbal con Amanda Sandrelli, Luca Giordana e Alessio Zirulia, per la regia di Laura Sicignano.

Dal 9 agosto all’11 agosto va in scena “Sabbie Mobili” (Angeli e comici persi tra cactus sensibili e salotti mimetici) di Benvenuti, Aicardi, Formicola e Pistarino con Roberto Ciufoli, Gaspare e Max Pisu.

Dal 17 agosto al 20 agosto un evento speciale nelle Grotte di Borgio Verezzi con “Inferno” di Dante con la Compagnia Teatrale Uno sguardo dal palcoscenico e la partecipazione straordinaria di Miriam Mesturino e Manuel Signorelli, per la regia di Silvio Eiraldi.

Il Festival si conclude con “La cena delle belve” di Vahè Katchà dal 22 agosto al 24 agosto con Marianella Bargilli, Gianluca Ramazzotti, Giancarlo Ratti, Emanuele Salce, Silvia Siravo, Francesco Bonomo, Maurizio Donadoni, Ralph Palka. In questo testo va in scena il potere dell’ipocrisia ed è un omaggio a Vincenzo Cerami che ne aveva curato la traduzione e l’adattamento teatrale con Julien Sibre.

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