“Erano tutti miei figli” al Teatro Quirino con Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini

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Erano tutti miei figli”, va in scena da questa sera al Teatro Quirino fino al 2 aprile. Il testo è di Arthur Miller, portato in scena da Giuseppe Dipasquale. “Nella strutturaafferma il registaconvivono allegoria e stringente concretezza. Una tragedia familiare che si fa portavoce dei drammi che affliggono la nostra società.” La messinscena è trasferita in un interno alto-borghese, le cui pareti assorbono da anni verità malcelate e ansie manifeste di responsabilità a lungo taciute. La conversazione degli attori è galante e rende ancora più cupa la logica di una ricchezza che è stata accumulata senza scrupoli, messa su da situazioni disoneste, tra legalità e menzogna. C’è una evocazione della società di massa, una ricerca costante del benessere economico che porta a realtà funeste per l’ordine ancestrale della famiglia. L’errore di un padre diventa così un sistema perverso che minaccia i figli.

Questo dramma, in particolare, è interamente costruito su un meccanismo che poggia sul modello della tragedia classica, ma reinventata sui moduli drammaturgici moderni, del dramma borghese. Ne viene fuori una scrittura che ha la forza dell’acciaio e la limpidezza dell’argento. Tutto ciò avrebbe potuto spaventare il pubblico. Invece, con un appuntamento che puntualmente restituisce dalla platea lo stesso riscontro, il pubblico tributa allo spettacolo delle autentiche ovazioni.

La compagnia, in due anni di tournée, riscontra e riferisce con gioia di questo contagio emozionale che ha con il pubblico di ogni città. La sua sconcertante modernità. Joe Keller, la sua vicenda familiare e sociale, è il modello di una classe che ha invertito i valori. Questo dramma è la spietata analisi del fallimento del capitalismo contemporaneo. Miller propone una società che gioca con la vita, col denaro e pur anche con i sentimenti, senza che questo comporti, a volte consapevolezza del crimine.

Pubblicato nel 1947, Erano tutti miei figli, è il primo grande successo teatrale di Arthur Miller, testo di svolta della carriera dello scrittore americano, adattato anche per il grande schermo, che precede il noto Morte di un commesso viaggiatore del 1949. La figura chiave è quella di Joe Keller, il quale durante la seconda guerra mondiale, appena terminata non aveva esitato a trarre profitti dalla vendita di pezzi difettosi che era destinati all’Aereonautica Militare e che avevano comportato la morte di 21 piloti. Mariano Rigillo e Anna Teresa Rossini sono gli interpreti principali. Nel cast anche Ruben Rigillo.

 

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