Alla notte degli Oscar trionfa “Moonlight”, mentre “La La Land” porta a casa sei statuette

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Ha trionfato il film “Moonlight” contro ogni previsione, dopo aver dato per vincitore nei giorni scorsi “La La Land” che era candidato a 14 premi Oscar. Il film “Moonlight” racconta le tre età di un ragazzo nero nei sobborghi di Miami ed è diventato il trionfatore della serata.

“La La Land” ha portato a casa solo sei premi e l’amaro in bocca per i suoi protagonisti che pensavano di avere in tasca una incetta di premi.

La storia di due sognatori a Hollywood, la cameriera aspirante attrice che serve cappuccini alle star tra un provino e l’altro e il pianista di jazz che sogna un locale tutto suo, ha comunque conquistato i membri dell’Academy laureando anche il suo regista, 32 anni da pochi giorni, il più giovane a vincere un Oscar. “Sono onorato di essere nella stessa cinquina con gli altri candidati – ha detto Chazelle riferendosi ai colleghi registi – voglio ringraziare chi ha creduto in me e in particolare Justin Hurwitz (compositore delle musiche, ndr), con cui ci conosciamo da quando avevamo 18 anni. Questo film parla d’amore e io sono stato così fortunato da trovare l’amore durante le riprese del film, mia moglie Olivia”. Emma Stone, migliore attrice, ha ricordato il suo compagno di film Ryan Gosling con parole di elogio, affermando che l’ha fatta sempre ridere ed è stato il partner ideale per questo film.

Poca politica sul palco della notte degli Oscar, il presentatore Jimmy Kimmel ha fatto alcune battute su Donald Trump e ha inviato un Tweet in cui chiedeva al presidente se era sveglio, ma nel complesso la cerimonia è stata priva di grandi dichiarazioni politiche ad eccezione della lettera del regista iraniano Farhadi e di Gabriel Garcia Bernal che dal palco ha voluto ribadire che “come lavoratore migrante è contrario ad ogni muro che vuole separarci.” ll miglior attore protagonista è Casey Affleck per la sua sofferta interpretazione in Manchester by the sea “.

Sul palco, visibilmente emozionato, ha detto: “Questo significa tantissimo per me, una delle prime persone che mi ha insegnato a recitare è Denzel Washington che incontro oggi la prima volta. Sono qui grazie al talento e la buona volontà di molte persone che, chiaramente, non posso citare ma in particolare voglio ringraziare Kenneth Lonergan che ci ha diretto. Sono orgoglioso di fare pare di questa comunità, grazie a Matt Damon per avermi dato questa opportunità, alla mia famiglia”. La miglior sceneggiatura originale è andata a Manchester by the sea” di Kenneth Lonergan, storia di un uomo che dopo la morte del fratello ritorna nella città della sua infanzia che ha lasciato dopo una tragedia che lo ha colpito per occuparsi del nipote. Il regista ha voluto ringraziare soprattutto “Casey Affleck.

Come miglior film non in lingua inglese è stato premiato l’iraniano “Il cliente”  di Asghar Farhadi, già vincitore con Una separazione, assente sul palco del Dolby Theater per protestare contro il “Muslim Ban” di Donald Trump. L’Oscar come miglior attrice non protagonista è andato a Viola Davis per il film “teatrale” di Denzel Washington “Barriere”. Il Miglior trucco è andato ad un trio di truccatori tra cui due make up artist italiani: Alessandro Bertolazzi e Giorgio Gregorini che insieme a Christopher Nelson sono stati premiati per l’incredibile lavoro fatto su Suicide Squad. 
Cartoon Disney e Pixar. Sul fronte dell’animazione il cartoon corto Piper, gioiello Pixar mentre l’Oscar per il miglior lungometraggio d’animazione è andato a Zootropolis di Rich Moore e Byron Howard, un film che è un inno alla convivenza nella diversità.

Migliori costumi. Alla già tre volte premio Oscar Colleen Atwood è andata una quarta statuetta per il suo lavoro nella nuova saga di J. K. Rowling Animali fantastici e dove trovarli.
Miglior suono e montaggio sonoro. Due riconoscimenti tecnici legati al sonoro sono andati a due film differenti: miglior montaggio sonoro è andato a Sylvain Bellemare,  per il fantascientifico Arrival di Denis Villeneuve mentre l’Oscar per il miglior sonoro è andato a Kevin O’Connell (alla sua ventunesima nomination), Andy Wright, Robert Mackenzie e Peter Grace per La battaglia di Hacksaw Ridge, il film bellico pacifista di Mel Gibson, a cui è andato anche l’Oscar per il miglior montaggio a John Gilbert.

 

 

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