Al Teatro Cometa –Off, “Mumble, Mumble…ovvero confessioni di un orfano d’arte” fino al 26 febbraio

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Emanuele Salce rimette in scena il suo testo simbolo, “Mumble Mumble…ovvero confessioni di un orfano d’arte”, “Narrazione impudica di due funerali …e mezzo”. Un assunto scritto con Andrea Pergolari.

Uno spettacolo che vanta 200 repliche e sei anni di consenso da parte del pubblico e anche della critica. Un racconto scenico che si avvale di tre capitoli, il primo narra il giorno del funerale di suo padre Luciano, quando Emanuele aveva poco più di 20 anni ed era reduce da una serata di bisboccia.

Lui si trovò a gestire da solo una situazione drammatica e scomoda fra para-parenti a caccia di lascito, addetti alle onoranze funebri che lo inseguivano con cataloghi di bare e la ragazza per cui spasimava che non gli si concedeva. La seconda parte, invece, fa rivivere il giorno della scomparsa di Vittorio Gassman, marito di sua madre, un episodio vissuto quando lui aveva trent’anni, in cui si assiste ad un vero e proprio andirivieni tra sacro e del profano, fra autorità politiche improbabili e presenzialisti d’ogni risma, dolori veri e presunti, per concludere il tutto con la semifinale degli Europei del 2000 Olanda – Italia con scene da stadio. Nel terzo va in scena il suo vissuto attraverso l’incontro con una bionda australiana e una défaillance occorsagli in un museo di Sydney, con un finale in crescendo, fino a giungere ad una vera e propria liberazione non solo simbolica, ma anche fisica.  In scena con lui Paolo Giommarelli, che diventa o complice o provocatore di una confessione voluta. Lo spettacolo è in scena da questa sera fino al 26 febbraio al Teatro Cometa – Off.

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