Al Teatro Golden: “La bella è la bestia”

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Di Paola Aspri

Una storia d’amore vissuta sul lettino dello psicanalista, che diventa piano piano il confidente e il tutto per Alessandro Severi, uomo indeciso, dubbioso e con una scarsa fiducia nelle proprie possibilità. In “La bella è la bestia”, in scena in questi giorni al Teatro Golden, scritto a quattro mani da Massimo Natale (insieme a Ennio Speranza) che ne ha fatto anche la regia,  il mix psicanalisi e colpo di fulmine funziona alla perfezione ed anche lo scambio d’identità. bigLa psicanalista in questione, interpretata da Raffaella Rea (attrice che ha fatto del ruolo in “Narcotici” il suo fiore all’occhiello), ha paura di essere bella e così fraintesa dai suoi clienti e per non correre il rischio di vedere una sequela di cuori infranti, decide di diventare una bruttina stagionata su consiglio di Barbara, amica e fedele collaboratrice del Centro.  La situazione precipita quando Giulia si trasforma in se stessa, bella e seducente e si presenta ad un evento dove incontra il suo paziente che non crede ai propri occhi nel vederla e neanche immagina che sia il suo confessore interiore. Gli equivoci sono alla base della pièce che regge il meccanismo drammaturgico grazie agli innumerevoli colpi di scena, ripetutamente portati a galla dagli interpreti. Ciliegina sulla torta l’innamoramento di Barbara per l’ex di Alessandro, una Camilla invadente e gelosa fino a quando scopre di preferire l’amica di Giulia. Insomma ci sono tutti gli elementi per divertire e riflettere, ma manca a volte quel dinamismo attoriale che potrebbe essere il motore trainante della commedia che vive sulle sorprese e sulle battute fulminee. Bravo Simone Gandolfo, simpatico, accattivante, un perfetto romanticone avulso dalla realtà. Raffaella Rea riesce a convincere, ma rimane a tratti legata un po’ al ruolo della psicanalista, non adagiandosi sul personaggio che subentra a sconvolgere la vita di Alessandro. Annalisa Favetti fa la differenza alzando i toni della commedia con le sue incursioni stravaganti e giocate su una verve fuori dal comune. Discreta Julie Ciccarelli in una parte che personifica la donna un po’ oca e invasiva, ossessiva e alla ricerca dell’uomo per tutta la vita, salvo poi trovare la donna per tutte le stagioni. Massimo Natale dirige alla perfezione gli attori, facendo inoltre indossare al protagonista Simone Galdolfo le sue fantastiche cravatte animate. Da vedere. Fino al 20 marzo.

 

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