Bisio, Lodovini, Matano, Pozzetto e Vanoni, una squadra vincente per “Ma che bella sorpresa”

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Di Paola Aspri

Arriva nelle sale cinematografiche in 450 copie l’ultimo film di Alessandro Genovesi, regista teatrale e cinematografico (sono suoi: “La peggior settimana della mia vita” e “Il peggior Natale della mia vita”).

“Ma che bella sorpresa” è stato proposto a Genovesi dal produttore Maurizio Totti, dopo aver visto e constatato il grande successo di una commedia brasiliana”A Mulher Invisivel” che ha sbancato il box office per 24 settimane.

Alessandro Genovesi accetta di buon grado e mette nella parte del protagonista Claudio Bisio, che nel registro attoriale può vantare la comicità surreale e la drammaticità dell’uomo qualunque con la fama di interprete a tutto tondo dal cinema, al teatro, alla platea più vasta della televisione.

Se poi ad un beniamino degli italiani si associano attori come Renato Pozzetto, Ornella Vanoni, Valentina Lodovini, Frank Matano e ultima arrivata dal mondo delle passerelle anche la bellissima Chiara Baschetti il gioco è fatto. Non è solo il cast a rendere il tutto più scorrevole in una trama già accattivante di per sé, ma anche l’ambientazione: Una Napoli rarefatta, dove anche i quartieri più popolari diventano come dei squash napoletani.

I Quartieri Spagnoli e il Rione Sanità visto in momenti di esterna (gli interni sono stati girati tutti a Cinecittà, non tradendo lo stile delle case tipiche partenopee), quando Bisio vaga in una città quasi fantasma, ricordano per certi versi i film degli anni “50” e “60”, quando imperversava la regia sognante e generosamente ritrattistica di Vittorio De Sica con le sue belle e prosperose donne mediterranee (una tra tutte Sofia Loren).

“Ma che bella sorpresa” è la storia di Guido (Bisio), un sognante professore di lettere che viene tramortito psicologicamente dall’abbandono della fidanzata (Anna Ammirati) che lo lascia per un altro uomo. Dopo un grande disorientamento con momenti depressivi, l’uomo ritrova la felicità grazie all’incontro casuale con Silvia, sua vicina di casa, una donna perfetta che Guido vede come quella da sposare, nonostante non sappia niente di lei. Ma esiste veramente questa donna perfetta? Tutto è messo in discussione dai protagonisti, da un amico svagato e divertente come Paolo (Frank Matano), insegnante di educazione fisica che non vede di buon occhio questo colpo di fulmine del collega, dalla prorompente Giada (Valentina Lodovini), una esplosiva donna del Sud, che è invaghita da molto tempo del vicino professore e che irromperà nella vita di Guido, mettendo in discussione l’altra parte di sé,  fino  ai due genitori milanesi doc (Renato Pozzetto e Ornella Vanoni) che seguono, se non con parecchie preoccupazioni le vicende sentimentali del figlio insicuro e romantico. Un film dove la comicità è di casa e tre generazioni di comici si avvicendano sul set per soddisfare tutte le età.  Esilarante figlio nato da una costola di Bisio,  Frank Matano, venuto fuori da internet e con le sue storie su “you tube” si è costruito una carriera fulminea che lo ha portato a diventare l’alter ego di Bisio, sia nel film che a Sky (dove tra non molto partirà “Italia’s go talent”).

Il film che ha come scenario Napoli, può far pensare ad una riproposta di un filone che ha dato riscontro da parte del pubblico. L’ambientazione sudista simil “Benvenuti al Sud” con la coppia Lodovini e Bisio può portare ad una facile critica, ma il film di Genovesi non è  macchiettistico,  i caratteri non sono messi in evidenza per attirare la facile risata (a parte gli alunni del professore), qui è l’intimità di un uomo ad essere evocata e collocata all’interno di un caos emozionale come quello di una città mediterranea.

Ornella Vanoni, milanese nella vita come nella sua parte in commedia, ama da artista mondiale i colori e le folkloristiche convinzioni di Napoli e le fa sue attraverso un carattere estroverso ed eccentrico di mamma.

L’adattamento è stato scritto da Giovanni Bognetti con Alessandro Genovesi e si spera che il film italiano abbia una tenitura nelle sale più di quella brasiliana.

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