Al Teatro Sala Umberto “Sono d’accordo su tutto”

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Di Paola Aspri

Non c’è trucco e non c’è inganno in “Sono d’accordo su tutto”, ogni cosa è alla luce della ribalta, e si riflette sugli spettatori, rendendola globale.

Max Paiella diventa così i tanti personaggi che si muovono nello spazio di un mondo alla deriva, tra truffe, inganni e una politica che tende da sempre a fare i propri interessi sulle spalle del cittadino. Max appare come Edmond Dantes, il “Conte di Montecristo”, portato ai nostri giorni e rapportato ad una realtà confusa e coercitiva, dove sei costretto a trasformarti per essere libero. Sopravvivere è il motto di Max alias Edmond e lo fa camuffandosi in tanti personaggi, raccontati musicalmente attraverso lo stravolgimento piacevole del testo. Così tra Renato Zero, Vasco Rossi, Negramaro, Piero Pelù e tanti altri, Max esercita il suo trasformismo senza rivali, catturando l’attenzione della platea e coinvolgendo in cori improbabili i divertiti astanti. Un escursus sull’attualità che non risparmia neanche i politici più importanti come Berlusconi, il saltinbanco Grillo, l’ex Sindaco Alemanno da sempre tormentone preferito di Paiella. Anche il primo cittadino in pectore Ignazio Marino è preso di mira e le serenate coniglie (“Il ruggito del coniglio”), sono a volte un’apparizione benvoluta da chi le ascolta e le vede. Poi ad allietare lo spettacolo ci pensano i “Tutor”, che affiancano con apparizioni video lo smarrimento del personaggio Dante. Paola Minacciosi e Marco Presta sono i compagni di viaggio di Max e lo seguono con incursioni in differita divertenti e dissacranti come nei loro duetti né “Il Ruggito del Coniglio”. Appare così una generosa esternazione di fatti quotidiani, una verità continua che il protagonista ci riserva in una forma a lui cara, appiccicando dei testi su brani famosi, mettendo alla berlina i nostri carnefici politici. La chitarra è una compagna di vita, cui Max non rinuncia, per creare dei motivi assolutamente inimitabili. La regia è di Francesco Brandi che ha scritto insieme a Max Paiella anche il testo. C’è tempo fino all’1 Marzo per vederlo, al Teatro Sala Umberto.

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