Al Teatro Tirso De Molina “Buon Compleanno”

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Di Paola Aspri

Pier Francesco Pingitore è un attivo drammaturgo, una ne fa e cento ne pensa per rendere più divertente il panorama teatrale. Dopo aver mietuto successi al Salone Margherita con “La grande risata”, uno spettacolo dal sapore retrò ed efficace come ai tempi d’oro della Prima Repubblica, allestisce per la gioia dei romani doc un giallo comico, mettendo al posto giusto quattro interpreti con una vena comica capitolina. “Buon Compleanno”, in scena in questi giorni al Teatro Tirso De Molina, raggruppa amabilmente Martufello, Manuela Villa, Nadia Rinaldi e Stefano Ambrogi, rappresentanti di una brillante recitazione verace. La commedia svela le sue carte man mano che si dipana la storia.  La vicenda riunisce quattro amici per il compleanno di Maurizio, proprietario di una macelleria. Tutto appare imperturbabile, ma a sconvolgere la festa, c’è l’arrivo di un fattorino con una torta non richiesta e lì inizia il giallo con sorprese continue.  Al di là dell’assunto che funziona alla perfezione, grazie alla scrittura attenta e scrupolosa di un maestro del genere “divertissement”, quello che decolla perfettamente è la tenuta scenica degli attori che sembra che improvvisino da un canovaccio costruito sulla loro versatilità. In realtà niente è lasciato al caso, ma esaltato con una recitazione esplosiva da dialoghi di per sé attuali e con connotazioni alla volgarità dei nostri giorni. Ne vengono fuori i vizi, le manie e le pubbliche virtù di una certa casta di bottegai arricchiti. Sembra quasi di assistere ad una commedia da camera, ma non siamo in Francia, siamo nella Roma dei cravattari, dei finti signori, delle bugie che hanno le gambe corte e chi più ne ha ne metta, perché tutto questo serve ad evidenziare il generoso pullulare dei vizi capitali. Si ride ma non di gusto, c’è alla fine quell’amarezza che è sviscerata da Martufello che smessi i panni del personaggio si ritrova a filosofeggiare, prendendo le vesti del demiurgo Pingitore e lasciando un messaggio che fa riflettere sulle miserie umane, viste in una pièce che è lo specchio del nostro male contemporaneo. Non sarebbe giusto svelare la trama di una rappresentazione che vive di un “coup de theatre” finale da vedere, quindi lasciate che questo compleanno diventi un po’ il vostro,  trascinandovi nelle atmosfere turbolente di Maurizio (fantastico Martufello),  Giulia (Manuela Villa con il fisique du rol), Patrizia (una gioielliera faccendiera), Spartaco (un gioielliere che lucra sulle debolezze degli altri prestando soldi), non prendendoli come esempio, ma solo per lo spazio di una piacevole serata. Da vedere. Fino all’8 marzo.

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