Al Teatro Sala Umberto va in scena “Il prestito”, una commedia da non perdere…

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Di Paola Aspri

Quello che colpisce di più di “Il prestito” è la buona macchina scenica messa in atto da Gianluca Ramazzotti, scopritore del testo, produttore (insieme a Fioravante Cozzaglio) e attore della pièce. Un assunto che viene dalla Spagna ed è campione di incassi a Barcelona e a Madrid. Per merito di Ramazzotti approda al Teatro Sala Umberto con la regia di Giampiero Solari.

A rendere ancora più vincente la commedia è la scelta dell’altro attore, un Antonio Catania nelle vesti di un direttore di banca integerrimo, ma a cui viene minata la vita privata.

Un gioco di schermaglie verbali e psicologiche che fanno del testo un’autentica chicca, avvalorata dall’interpretazione di entrambi gli interpreti, che duelleggiano recitativamente, pur proponendo due modi attoriali diversi che procurano interesse in chi li ascolta e assorbe con gioia la storia drammaturgica.

Raccontare il testo è abbastanza difficile, ci sono prospettive e risvolti che creano colpi di scena continui, è lo scorrere della vita che riserva agli umani autentiche e inaspettate sorprese.

Antonio Catania, un direttore di banca serio e laborioso si ritrova a combattere con un uomo in cerca di un prestito. L’uomo in questione, interpretato da un bravissimo Gianluca Ramazzotti non ha garanzie per poter richiedere questo favore economico.

Da qui in poi la trama sviluppa imprevedibili dinamiche comportamentali da parte di entrambi che mettono in difficoltà soprattutto chi pensava di avere lo scettro del comando.

La scena di grande impatto visivo è di Alessandro Chiti  e si muove come la vicenda, proponendo diverse sfaccettature dei personaggi con dei tagli luci cinematografici e innovativi per il teatro italiano.

Una scommessa vinta quella di “Il prestito”, scritto da Jordi Galceran, nella versione italiana di Pino Tierno. L’attualità della vicenda rende ancora più avvincente l’intero progetto teatrale di Gianluca Ramazzotti che ha indovinato proprio tutto, decidendo di scommettere sulla nuova drammaturgia, scoprendo dei talenti inediti, proponendo una valida alternativa a chi punta sempre sui soliti demiurghi.

Da vedere. Si replica fino al 14 dicembre.

 

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